martedì 27 marzo 2012

Pasolini il libero pensatore

II PCI ai giovani!!
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.

Pier Paolo Pasolini

domenica 25 marzo 2012

Un saluto al sergente Silvestri

ROMA - Un attacco a colpi di mortaio ad una base italiana in Afghanistan. Un morto e cinque feriti, due dei quali in condizioni critiche, uno in particolare gravissimo. Con il sergente Michele Silvestri l'elenco delle vittime sale a cinquanta, mentre i Servizi segreti avvertono che, di questo passo, il processo di transizione rischia di fallire. L'Idv e il Prc tornano a chiedere il ritiro del contingente, mentre per il Pd occorre ''ricalibrare gli obiettivi della missione''. L'AVAMPOSTO ICE - La 'Fob' (Forward operative base) 'Ice' e' una base avanzata italiana incastrata tra il deserto e le montagne del Gulistan, nella provincia di Farah, a ridosso del profondo sud 'talebano'. Siamo nel settore sud-est dell'area occidentale del Paese, dove sono schierati i 4.200 militari italiani della missione Isaf. Nei prossimi giorni ci sara' l'avvicendamento al comando tra la brigata Sassari, che torna a casa, e i bersaglieri della Garibaldi, che gia' da alcuni giorni presidiano il Gulistan e Bakwa con la task force south-east.

L'ATTACCO - 'Ice' e 'Snow', l'avamposto li' vicino (dove venne ucciso l'alpino Miotto), sono due fortini che quasi ogni giorno vengono presi di mira dagli 'insorti'. Stavolta l'attacco comincia di buon ora. Sparano colpi di mortaio, ma nessuno centra l'obiettivo. Sembra tutto finito, ma nel pomeriggio (sono le 18, le 14.30 in Italia), si ricomincia. Ora la mira e' piu' precisa ed una o piu' bombe cadono nel perimetro della base. Si alzano in volo gli elicotteri d'attacco Mangusta e la minaccia viene ''neutralizzata''. Ma la tragedia si e' gia' consumata

LA VITTIMA E I FERITI - Il sergente Michele Silvestri - campano di 33 anni, sposato, un bambino piccolo, in servizio presso il 21/o reggimento Genio Guastatori di Caserta - era arrivato solo da 10 giorni in Afghanistan. E' lui ad avere la peggio. Viene subito soccorso, ma le schegge lo hanno dilaniato. Per lui non c'e' niente da fare. Cinque i feriti, tra cui gravissima una soldatessa, Monica Graziana Contraffatto, 31 anni di Gela, volontaria di truppa in forza al 1/o Reggimento Bersaglieri di Cosenza.Nell'attacco rimangono feriti due suoi commilitoni, entrambi calabresi,Nicola Storniolo,di Nicotera (Vibo Valentia), e Salvatore De Luca, di San Giovanni in Fiore (Cosenza). Ad avere la peggio tra i due e' De Luca, che e' stato comunque stabilizzato. Storniolo, invece, ha riportato lievi ferite e le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione.Gli altri due militari feriti sono uno del 41/o reggimento artiglieria 'Cordenons' e l'altro del 21/o reggimento Genio Guastatori di Caserta, lo stesso di Silvestri. A parte uno, medicato sul posto, gli altri vengono trasportati in elicottero nella base della coalizione piu' vicina, quella americana di Delaram, dove c'e' il quartier generale del Regional command south-west. Con Silvestri salgono a cinquanta le vittime italiane dal 2004.

ANSA.it

Il mio più vivo cordoglio alla famiglia.

lunedì 19 marzo 2012

Liberate i nostri marò !

Italia, più coraggio!
Liberate i nostri soldati!

mercoledì 7 marzo 2012

Sentiero 7

Due venerdì fa ho seguito il sentiero sette del parco campo dei fiori, purtroppo non ho raggiunto la meta, la cima di mezzo( soprattutto a causa del mio abbigliamento tarato per le condizioni presenti "a valle"), nonostante ciò ho potuto apprezzare uno spettacolo notevole , arricchito dalla neve ancora presente sulla vetta. Dopo la nevicata di lunedì sicuramente lo spettacolo si sarà rinnovato

martedì 6 marzo 2012

I Processi

Seconda esperienza al tribunale di Milano . Rispetto a tre anni fa ho capito molti aspetti tecnici( parola di moda in questo periodo) che in passato non avevo colto.

Una costante si è ripresentata , ovvero la scarsa simpatia che la difesa nutre per gli organi requirenti e giudicanti:
"Studiate, se no diventerete dei pubblici ministeri !" , questo è stato il leit motiv dei tre processi che ho seguito.

Fortunatamente non sono preda di " facili entusiasmi e ideologie alla moda" (Lucio Battisti, Una Giornata Uggiosa" , quindi non mi faccio condizionare dalle opinioni che ormai da 10 anni riguardano le mie scelte. Certo è che i confini delle mie certezze sono meno nitide che in passato.

(Nella foto il maestoso androne del secondo piano del tribunale,dove si trovano gli uffici della procura)