martedì 4 agosto 2009

Qoelet 7
[1]Un buon nome è preferibile all'unguento profumatoe il giorno della morte al giorno della nascita.[2]È meglio andare in una casa in piantoche andare in una casa in festa;perché quella è la fine d'ogni uomoe chi vive ci rifletterà.[3]È preferibile la mestizia al riso,perché sotto un triste aspetto il cuore è felice.[4]Il cuore dei saggi è in una casa in luttoe il cuore degli stolti in una casa in festa.[5]Meglio ascoltare il rimprovero del saggioche ascoltare il canto degli stolti:[6]perché com'è il crepitio dei pruni sotto la pentola,tale è il riso degli stolti.Ma anche questo è vanità.[7]Il mal tolto rende sciocco il saggioe i regali corrompono il cuore.[8] Meglio la fine di una cosa che il suo principio;è meglio la pazienza della superbia.[9]Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché l'ira alberga in seno agli stolti. [10]Non domandare: "Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?", poiché una tale domanda non è ispirata da saggezza. [11]È buona la saggezza insieme con un patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole; [12]perché si sta all'ombra della saggezza come si sta all'ombra del denaro e il profitto della saggezza fa vivere chi la possiede.[13]Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? [14]Nel giorno lieto sta' allegro e nel giorno triste rifletti: "Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché l'uomo non trovi nulla da incolparlo".[15]Tutto ho visto nei giorni della mia vanità: perire il giusto nonostante la sua giustizia, vivere a lungo l'empio nonostante la sua iniquità.[16]Non esser troppo scrupolosoné saggio oltre misura.Perché vuoi rovinarti?[17]Non esser troppo malvagioe non essere stolto.Perché vuoi morire innanzi tempo?[18]È bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la mano da quello, perché chi teme Dio riesce in tutte queste cose.[19]La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che governano la città. [20]Non c'è infatti sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non pecchi. [21]Ancora: non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te, [22]perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto tante volte male degli altri. [23]Tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: "Voglio essere saggio!", ma la sapienza è lontana da me! [24]Ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi lo può raggiungere?[25]Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. [26]Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.[27]Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione. [28]Quello che io cerco ancora e non ho trovato è questo:Un uomo su mille l'ho trovato:ma una donna fra tutte non l'ho trovata.[29]Vedi, solo questo ho trovato:Dio ha fatto l'uomo retto,ma essi cercano tanti fallaci ragionamenti.